lunedì 14 gennaio 2013

sogni vitali

l'importanza dei sogni continua a rimbalzarmi davanti come necessità per la costruzione di un sè che possa immaginarsi anche altro da quel che è, che aiuta soprattutto i giovani (ma non solo) a crescere. sognare è necessario. un po' come mangiare, per diventare grandi, sani e robusti. ma allora perchè non abbiamo insegnato a sognare? perchè non c'è spazio per loro (i sogni) nella nostra vita?
sembra che sognare sia un lusso per pochi.
ed invece è estremamente importante.

la cosa che mi sembra interessante è pensare che invece i sogni sono importanti proprio perchè ci permettono di proiettarci nel futuro, di immaginarci più grandi, più in là nel tempo.
tendenzialmente quando sognamo ci immaginiamo di stare meglio di ora, di essere più felici, di essere altrove o in una condizione differente, migliore.
ecco perchè diventa così urgente ora dire che i sogni sono importanti.

la crisi che stiamo vivendo ormai da anni ha minato molte vite creando condizioni di maggiore difficoltà rispetto alle posizioni di partenza. in contemporanea sono anni in cui si dice di rimanere inchiodati alla realtà, con i "piedi per terra" per non farsi troppo male incontrando il mondo.
il problema nasce dunque dal fatto che ci si trova in una condizione di crisi economica e di impoverimento sociale che avrebbe bisogno di una sferzata di creatività per poter emergere, ritornare a galla e respirare a pieni polmoni.
la creatività, come leggo nel bel post di Annamaria Testa non se la passa molto bene, si fa fatica ora anche a definire cosa sia.
credo che il problema sia strettamente legato all'incapacità di sognare: senza sogni, la creatività non viene perchè manca il porsi in una dimensione altra, nel sogno di un futuro.
dunque manca la creatività, si sono soffocati i sogni per paura di farsi male e ci sono rimasti solo i desideri materiali (mangiare e vestirsi, che guarda caso sono i settori meno in crisi).

servono allora spazi per i sogni.
sarebbe bellissima una stanza per sognare, come luogo pubblico in cui entrare e sognare.
sarebbe ancora più bello stare in un posto dove i sogni vengano facilmente: a contatto con la natura, davanti al mare o alle montagne, in un contesto familiare e amicale in cui ci si possa sentire protetti e allo stesso tempo liberi.
ma guardandomi intorno non ho ne uno spazio per i sogni, ne un bel posto in cui camminare, sedermi su una panchina, lanciare un ramo nel laghetto.

quello che mi chiedo è se sia possibile offrire uno spazio relazionale in cui poter sognare. e risognare. e sognare ancora. insieme.

credo che la difficoltà maggiore negli adulti sia proprio quella di ascoltare i sogni dei ragazzi e sollecitarne di nuovi, di guardare con sincerità negli occhi dei ragazzi e provare a vedere il mondo come sarebbe se i loro sogni fossero realtà. 
non tutti i ragazzi sognano d'essere veline o calciatori e quelli che lo fanno ci rimandano immediatamente alla nostra responsabilità (“Prima di imputare ai ragazzi dei sogni sbagliati, mi chiederei chi glieli ha messi in testa, educandoli a desiderare una carriera da calciatori e veline invece che a inseguire i propri veri talenti.” Massimo Gramellini, La Stampa 13/11/2012)
e se glielo chiediamo, i ragazzi, magari con sforzo, sicuramente un po' straniti dalla nostra domanda, ci danno risposte sorprendenti. 


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